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Passione di Cristo

Anche quest’anno Adelfia si prepara ad accogliere la ”Sacra Rappresentazione della passione di Cristo”, giunta alla XII edizione e divenuta, per quanti si riversano dai paesi limitrofi, un atteso appuntamento oltre che un’occasione per prepararsi al mistero della Pasqua e raccogliersi in uno speciale momento di riflessione collettiva, in un’atmosfera che trascina fino alla commozione.
E’ una suggestione che si rinnova di anno in anno allorché, il martedì santo, in corso Umberto I, palcoscenico naturale che, con la sua architettura imponente, ben si presta a creare un’atmosfera che sembra riportare indietro di 2000 anni e che fa trattenere il fiato alle due ali di folla che, numerosissima, vi assiste in atteggiamento di ascolto silenzioso e partecipativo, come personale testimonianza di fede che rifugge da qualsiasi spettacolarizzazione, circa centocinquanta tra attori e comparse narrano la storia più antica e più amata, quella del Cristo e della sua Passione.

Supportati da sarti, carpentieri, costumisti, scenografi, attori e narratori, tecnici del suono e delle luci che, nei mesi che precedono la manifestazione, offrono il loro tempo libero, nell’encomiabile impegno a carattere esclusivamente volontario, come esperti o dilettanti, sostenuti dallo stesso spirito da cui si fanno ispirare autori, organizzatori e attori, cercando una proficua collaborazione finalizzata ad un esito positivo della manifestazione, viva testimonianza di fede, lontana dalla ricerca della spettacolarità, di cui pur è arricchita la “via crucis”, in cui le suadenti musiche si confondono con gli effetti di luci e suoni, i serrati dialoghi tra i protagonisti si alternano alle fiaccole al vento dei fieri soldati con scudi e lance e ai popolani dalle semplici vesti, il cenacolo solenne e suggestivo cede il passo al calvario struggente, l’altero Pilato fa da contraltare al Cristo suadente.
E non può passare sotto silenzio lo spessore culturale della proposta in uno con la determinazione, alimentata dal sacro fuoco dell’amore per la tradizione e per gli innegabili valori del passato che essa porta con sé, che fanno da collante e sospingono i componenti del gruppo, permettendo loro di superare difficoltà e raccogliere consensi: eterogenei per professione, età ed interessi personali, tutti si amalgamano con fede e passione, nell’intento di tradurre in testimonianza cristiana il testo del copione che ogni anno propone un tema diverso, redatto da don Peppino Diana e da don Felice Iacobellis, parroco della Parrocchia San Nicola di Bari, promotrice della manifestazione.

La meditazione che scaturisce dal lavoro presentato quest’anno, dal titolo: “Per me vivere è Cristo”, prende spunto dallo speciale anno giubilare indetto da Benedetto XVI in occasione del bimillenario della nascita dell’apostolo Paolo e, nelle intenzioni degli autori del testo e del regista Enzo Barile, è un invito a fare esperienza di Cristo crocifisso e risorto, sollecita tutti noi a considerare il nostro limite e accogliere il dono gratuito dell’amore di Dio che ci rialza e ci riempie di luce attraverso il sacramento della confessione, ci esorta a prendere coscienza che l’azione della Chiesa è credibile ed efficace solo nella misura in cui, coloro che ne fanno parte, sono disposti a pagare di persona la loro appartenenza a Cristo nella consapevolezza che, come nella Chiesa degli inizi, anche oggi Cristo ha bisogno di testimoni pronti a sacrificare se stessi.
L’appuntamento è in Corso Umberto I, nel rione Montrone, martedì 7 aprile 2009 alle ore 20.00, per quanti desiderano recuperare un clima suggestivo di rievocazione e riflessione e accostarsi, con una ritrovata serenità interiore, ai misteri della settimana santa, viatico essenziale per vivere da cristiani la Pasqua del Signore. Dormire fuori Roma - Alberghi fuori Roma