Home
Prenotazioni in Tempo Reale
Alloggi
Roma
Luoghi di Culto
Destinazioni Mariane
Destinazioni Cristiane
Destinazioni Bibliche
Vacanze & Relax
Ricerca libera
Libreria Cattolica
Prenota Roma
Ricerca sistemazione
Abruzzo
Basilicata
Calabria
Campania
Emilia Romagna
Friuli Venezia Giulia
Lazio
Liguria
Lombardia
Marche
Molise
Piemonte
Puglia
Sardegna
Sicilia
Toscana
Trentino Alto Adige
Umbria
Valle d'Aosta
Veneto
Itinerari & Eventi
FAQ Prenotazioni
Contatti
| |
Santini da collezione
Spesso sfogliando un vecchio libro o rovistando in qualche cassetto a chi non è
capitato di trovare un'immagine sacra ovvero un santino? Alcuni di essi li
conserviamo magari nel portafoglio o fra le pagine della nostra agenda. Il Santo
al quale siamo più devoti, il patrono della nostra città, quello al quale siamo
più affezionati e che invochiamo nella preghiera quotidiana... tutti noi, devoti
e meno, ne conserviamo almeno uno, se non altro perché ci è sempre sembrato un
sacrilego anche solo pensare di cestinarlo e allora, questo piccolo pezzetto di
carta, continua ad essere prodotto e conservato da secoli. Ma come e perché
nacque il santino?
La produzione europea più antica risale alla seconda metà del '500 fino ad
arrivare ai giorni nostri. In Italia la più vasta diffusione e produzione di
immaginette sacre si è avuta fin dai primi anni del novecento.
I santini più antichi possiamo quindi datarli dal '500 fino a tutto il '600. In
questo periodo il primato in fatto di produzione di immagini sacre lo detiene
Parigi che togliendolo ad Anversa diventa così il centro religioso europeo più
importante del momento.
Gli artisti disegnavano i soggetti mentre i loro collaboratori avevano il
compito di incidere il bulino su legno o su rame per realizzare le immagini in
fogli, che una volta stampati e colorati venivano tagliati.
Alla fine del '700 il santino, da esclusivo oggetto di devozione, assunse
molteplici funzioni, diventò un augurio, un ricordo, premio o annuncio di
festività religiosa, eccetera, assumendo così un ruolo più sociale. Diventò
infatti un vero e proprio documento a testimonianza di un evento strettamente
privato, ad esempio per annunciare ad amici e parenti un Battesimo, Cresima o
Comunione, fino alla scomparsa di una persona cara. In quest'ultimo caso il
santino veniva chiamato "Luttino".
Poteva rappresentare inoltre l'annunciazione di ordinazione al sacerdozio o
diventava, in occasione delle grandi feste, un calendario liturgico.
La produzione artistica più bella e significativa si ebbe verso la metà
dell'800, quando l'immagine sacra veniva applicata su una straordinaria
cornicetta di carta traforata dandogli il nome di "santini in pizzo traforato".
Più tardi, nel periodo industriale, e precisamente verso la seconda metà
dell'800, fu più sviluppata la tecnica della fotografia. I santini in pizzo
vennero prodotti fino agli inizi del '900 accanto a quelli più "economici"
stampati su cartoncino. Un periodo molto significativo sempre dal punto di vista
artistico fu quello liberty, dove i contorni assumevano forme più sinuose
tipiche dell’epoca.
Nel periodo compreso tra le due guerre invece, la qualità della produzione del
santino peggiorò notevolmente, il perché è facilmente intuibile, la tiratura
divenne più commerciale, si ebbero linee più essenziali, squadrate, i santini
erano facilmente inseribili in una tasca, portafogli o altro e recavano
soprattutto preghiere e invocazioni rivolte al periodo bellico, vennero detti
appunto "santini di guerra", non c'era soldato che non l'aveva avuto in dono
dalla mamma, dalla fidanzata o sposa al momento del suo arruolamento.
Da sempre il santino è stato oggetto di ricordo da conservare gelosamente tra le
cose più care, oggi è oggetto di collezionismo ricercatissimo.
Monasteri Italia
- Monasteri Lazio
- Camera Abbazia
- Ospitalità Abbazie
- Convento Roma -
Vacanza Convento
- Alloggio convento
Roma-
Pernottare convento Roma -
Alloggio convento -
Vacanza famiglia
convento -
Conventi Italia -
Alloggio suora
Roma
| |
|