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Prenotazioni in Tempo Reale
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Sentiero Francescano: CONVENTO DI S. GIACOMO - POGGIO BUSTONE Da Poggio Bustone, antico borgo medievale che Francesco visitò la prima volta nel 1209 salutandone il popolo con un: “Buon giorno, buona gente”, salendo per la strada che percorre il meridionale fianco dirupato del M. Rosato (m 1511), dopo circa 1 km si raggiunge, a 818 m di altitudine, il piazzale Missioni francescane che apre l’accesso al Convento di S. Giacomo. Fondato nel 1235-37 conserva al suo interno lo Speco, luogo di solitudine e di preghiera abitato dal santo.Al secolo XIII risale la costruzione di una cappella e di un eremo, del quale oggi si possono vedere nel chiostro le colonne di un piccolo porticato.L’eremo fu ampliato verso la fine del XIV secolo e allo stesso periodo risale la costruzione della chiesa; nel ‘600 il convento subì vari rifacimenti e fu costruito il piano superiore. La chiesa di San Giacomo Maggiore ha una struttura semplice, la precede un porticato costruito verso la metà del XX secolo.L’interno gotico a una navata presenta l’abside coperta dalla volta a crociera, gli stalli del coro sono del ‘600. Una tavola del XV secolo sulla parete destra raffigura la Madonna col Bambino e S. Giuseppe; un affresco molto deteriorato presenta il paese di Poggio Bustone protetto da san Francesco e sant’Antonio. Sulla parete di sinistra ci sono dei bei dipinti murali che il pittore brasiliano Bandeira de Mello ha realizzato nel 1963.Letizia Giuliani ha realizzato le due vetrate che rappresentano il saluto del “Buon giorno” e l’invio a predicare la pace.Nel chiostro rimane, dell’originario convento duecentesco, un lato con pilastri e colonnine ottagonali. Le lunette riportano Storie del Santo, ingenui affreschi del XVII secolo, mentre un altro affresco con la Madonna col Bambino risale al XV secolo.Al centro, un antico pozzo in pietra ha al fianco una statua di san Francesco realizzata da Luciano e Franca Ronchi nel 1986.Le pareti del refettorio e di un piccolo ambiente che lo precede sono adornate con dipinti del ‘600. Scendendo alcune scale si giunge all’eremo inferiore composto da due piccole cappelle che alcuni ritengono ciò che resta di un luogo abitato da Francesco. Una cappella è rustica e irregolare, ha una croce il legno e due piccole vetrate con due miracoli operati dal santo: la guarigione di un bimbo di Poggio Bustone e di un lebbroso. L’altra cappella, con il soffitto a volta, è più regolare e ha una vetrata del 1958 con la figura di san Francesco che confessa di fronte al popolo di essere stato un ghiottone. Completano il luogo due ceramiche. Salendo una rampa di pietra dal piazzale d’entrata si raggiunge il tempietto della pace; fu costruito nel 1980, su disegno dell’architetto Carpiceci. All’interno del tempietto si vede una statua del santo opera di Lorenzo Ferri e una iscrizione che dice: “Tempietto della pace. San Francesco d’Assisi partendo da questo monte, nell’inverno del 1209, chiamò a sé i suoi primi sette compagni e disse loro: Andate, carissimi, a due a due per diverse parti della terra, annunziando agli uomini la pace”.La strada che passa davanti al tempietto è dal 1990 punteggiata dalle edicole di una moderna Via Crucis, realizzata da diversi artisti, che hanno utilizzato, per creare quest’opera originale, stili e tecniche differenti. Alla fine del percorso è stata posta una scultura in bronzo opera del 1988 di Luciano Ronchi che raffigura l’abbraccio di un angelo a Francesco.Seguendo un sentiero impervio che sale serpeggiando nel bosco si può raggiungere il santuario superiore o Grotta della rivelazione. Sei edicole, che furono allestite con pitture e iscrizioni commemorative di altrettanti miracoli del santo intorno alla metà del XVII secolo e da poco ricostruite, segnano le tappe di questo percorso.Sul monte, sovrastato da una ripidissima rupe, a 1019 metri si trova il Romitorio o Cappella del Perdono, luogo dove Francesco amava molto dimorare insieme ai suoi primi compagni.Originariamente vi erano due grotte: una fu trasformata in cappella agli inizi del XIV secolo prolungando la grotta stessa, poi fu aggiunta la cappella vera e propria nel 1634. Un quadro e un’iscrizione rammentano la presenza del santo e dei frati. Nell’altra grotta che è più piccola vi è un dipinto in cui si vede un angelo che porge un libro a Francesco pronunciando queste parole: ”Francisce, hic remissa sunt peccata tua, sicut postulasti” (“Francesco, qui ti sono perdonati i tuoi peccati, come hai chiesto”).A Francesco in solitaria meditazione nella grotta apparve un giorno un angelo che gli annunciò la remissione dei peccati.Il santo durante la sua permanenza nella grotta avrebbe ricevuto anche la visita del demonio che tentò di impossessarsi di lui. Francesco per difendersi dall’attacco si afferrò alla rupe con tale forza da lasciarvi impressa l’impronta del proprio corpo.La narrazione tradizionale di questi eventi prodigiosi si ritrova nella biografia di Tommaso da Celano che interpreta i fatti come il manifestarsi in Francesco di una profonda crisi spirituale. E poiché gli episodi sembrano risalire al 1208 o agli inizi del 1209 si ritiene che fu proprio qui che Francesco ne parlò con i suoi compagni e insieme abbiano deciso di recarsi a Roma dal papa Innocenzo III per chiedere l’approvazione della loro forma di vita ed ottenere il permesso di predicare. Torna a Itinerario Francescano |
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